Giovannella Cresci Marrone, Marco Antonio. La vita inimitabile del triumviro che contese l’Impero a Ottaviano, Salerno editrice, Roma, 2020

Il volume qui presentato ha come scopo quello di illustrare la vita di uno dei personaggi più famosi e allo stesso tempo discussi dell’antica Roma, ovvero Marco Antonio. L’autrice, docente di storia romana presso l’università Ca’ Foscari di Venezia, cerca subito di mettere in chiaro il fatto che, trattare di un personaggio come Marco Antonio è tutt’altro che semplice e scontato. La monografia ha come scopo quello di ripercorrere la vita del triumviro dalla sua nascita fino alla sua morte, concentrandosi soprattutto sugli snodi principali della vita di Marco Antonio.

Nell’introduzione al testo, l’autrice ci mostra come l’opera di diffamazione di cui fu vittima Marco Antonio non ha permesso di poter valutare il suo progetto politico con autenticità. Il fatto che Marco Antonio sia uscito sconfitto dalla guerra contro Ottaviano rende ancora più complicato riuscire a dare un giudizio oggettivo riguardo il personaggio, lo screditamento è talmente marcato che per molti anni le fonti rimarranno avverse. Il volume ci permette dunque di capire meglio i rapporti presenti tra Marco Antonio e le altre personalità influenti dell’epoca tra cui Giulio Cesare, Ottaviano, Ottavia, Cleopatra.

Le fonti principali per parlare di tutti questi avvenimenti sono Plutarco (colui che dedicherà una vita parallela ad Antonio, mettendolo a confronto con Demetrio) e Cassio Dione. Le altre fonti, contemporanee al periodo invece dipingono Marco Antonio e la stessa Cleopatra come dei mostri, chiaramente a scopo propagandistico.

Nel primo capitolo l’autrice si concentra sull’infanzia di Marco Antonio, nonostante le poche fonti, soprattutto in età minore. Si inizia ad avere qualche riscontro sul personaggio attorno al 63/62 a.C. quando il futuro triumviro si trasferì in Macedonia da suo zio. Una prima svolta molto importante della vita di Antonio è sicuramente l’amicizia con Giulio Cesare, di cui divenne un fedele compagno. In questa fase (57-48 a.C.) le fortune di Antonio erano strettamente legate al successo della campagna prima propagandistica, poi militare contro Pompeo Magno. La scelta di Antonio di allearsi con Cesare ebbe i suoi vantaggi, soprattutto dopo la battaglia di Farsalo (48 a.C.), quando l’esercito di Cesare ha la meglio sull’esercito di Pompeo.

Possiamo considerare questo il massimo traguardo raggiunto da Antonio sotto la guida di Cesare, tant’è che egli, nella battaglia decisiva, venne messo a comando dell’ala sinistra dell’esercito.

Questo è sicuramente il filone principale che scandisce il testo, ovvero il filone storico-militare. Possiamo infatti affermare che Marco Antonio era un abilissimo stratega militare, inoltre era anche molto amato dai soldati. Tutta la vita di Antonio sarà scandita da una serie di battaglie che avranno risvolti importanti nel corso della sua vita, partendo dalla campagna gallica al fianco di Cesare, fino ad arrivare alla Battaglia di Azio e il successivo assedio di Alessandria dove troverà la morte.

Il secondo filone importante del testo, quello politico, lo troviamo immediatamente nel secondo capitolo. Il matrimonio tra Antonio e Fulvia aveva esattamente questo scopo. Antonio aveva ormai una grande fama, d’altro canto però non era ricco e non aveva molti beni, la scelta politica dunque di sposare Fulvia si rivela una scelta azzeccata per l’epoca.

Un secondo snodo importante per la vita di Antonio è sicuramente il 15 marzo del 44 a.C., giorno dell’assassinio di Cesare: da questo momento la politica di Marco Antonio aumenta di qualità. Non era mai stato “il capo”, bensì era stato uno dei generali di Giulio Cesare; dunque, la possibilità di prendere una fetta di quel potere lo convinse a stringere un’alleanza con Ottaviano (successore designato da Cesare nel suo testamento) e Lepido creando un triumvirato. Lo scopo principale di questa nuova carica politica, che non sostituiva le altre già presenti, era quella di portare a compimento la campagna militare contro i cesaricidi, rifugiati in Asia Minore per costruire un esercito da poter schierare contro i triumviri. Nella battaglia di Filippi, Ottaviano, ma soprattutto Marco Antonio trovano la vittoria contro Bruto e Cassio, ponendo fine, anche se per poco alla guerra civile a Roma.

L’evento, forse più importante di tutti nella vita di Marco Antonio è sicuramente l’incontro a Tarso con Cleopatra VII, regina d’Egitto. Antonio ne rimase ammaliato, tanto da consentire alla richiesta della regina di far eliminare sua sorella. Inizia in questo momento ad essere introdotto nel testo anche l’elemento culturale, che sarà poi portato alla massima espressione quando il rapporto con Cleopatra diventerà più forte. Le fonti romane saranno totalmente avverse alla regina d’Egitto, lo vedremo soprattutto grazie a Cicerone che non sopportava la presenza della regina prima a Roma (durante la sua relazione con Cesare) e poi al fianco di Marco Antonio. Lo stesso Antonio sarà duramente attaccato da Cicerone nelle Filippiche.

Il terzo capitolo si apre con una serie di accordi militari, gli accordi di Brindisi portarono alla spartizione dei territori di Roma ai tre triumviri, ad Antonio spettò l’Oriente. Inoltre, sempre riagganciandoci al filone politico, si organizzò un nuovo matrimonio tra Marco Antonio e Ottavia (sorella di Ottaviano). Iniziava in questo frangente il tentativo di Antonio di raccogliere quanti più uomini e fondi per poter organizzare una campagna militare contro i Parti, nemico giurato di Roma.

Questa sarà sancita durante gli accordi di Brindisi del 37 a.C. assieme ad una pace, anche se velleitaria, con Sesto Pompeo, che stava ostacolando l’arrivo del grano in Italia.

La campagna partica di Antonio si divide in due fasi, la prima che coincide con l’incursione romana da nord, il fallimento dell’assedio della città di Praaspe e la ritirata romana che costò la vita a più di 20.000 soldati romani.

Molto interessante è il sotto capitolo intitolato L’antagonismo Cleopatra-Ottavia dove analizza come, dopo la prima fase del conflitto contro i parti, Ottavia raggiunse Antonio con soli 2.000 soldati scelti di rinforzo, mentre Cleopatra portò molte armi, soldati e soldi. Antonio era così arrabbiamo con Ottavia che decise di rimandarla a Roma. L’incontro con Cleopatra aiutò invece molto Antonio nel riprendere la campagna partica, non aveva mai subito una sconfitta così pesante fino a quel momento e, la presenza della regina d’Egitto fu un enorme bene per il triumviro.

La seconda fase coincide con la conquista romana dell’Armenia, ex alleato romano che non aveva garantito sostegno all’esercito di Marco Antonio durante la prima fase del conflitto. Da questo momento i rapporti tra Antonio e Ottaviano assumeranno una piega sempre peggiore. Iniziò una fortissima guerra di propaganda tra i due triumviri, inasprita a seguito delle donazioni di Alessandria del 34 a.C., quando Antonio e Cleopatra distribuirono i dominii orientali della Repubblica ai figli di quest’ultima.

Antonio continuava a personificare l’immagine del “Nuovo Dioniso”, affiancato da Iside, ovvero l’immagine personificata da Cleopatra. Ormai l’unione culturale di questi due popoli per i due amanti era totale: Roma ed Egitto sarebbero dovuti rimanere uniti per dominare il mondo. Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso. Lo scontro era ormai inevitabile e avvenne ad Azio nel 31 a.C., con la vittoria di Ottaviano e del suo esercito e la fuga di Cleopatra, seguita da Antonio. I due amanti persero dunque la loro unica possibilità di affrontare l’esercito di Ottaviano al di fuori dell’Egitto. Ormai la sconfitta era certa, Cleopatra tentava in ogni modo di trovare un accordo con il nuovo Cesare per evitare la morte e la dissoluzione del regno Tolemaico. Antonio andò incontro alla morte suicidandosi, fu consentito a Cleopatra, una volta catturata dai generali di Ottaviano, di provvedere alle onoranze funebri di Antonio, per poi suicidarsi poco dopo.

La figura di Marco Antonio rimane dunque una delle più affascinanti dell’epoca e quello che possiamo definire “virus antoniniano” verrà trasmesso in seno alla casata giulio-claudia e riaffiorerà nel carattere soprattutto di Caligola e Nerone. Il volume qui citato desta sicuramente molto interesse,poiché ricostruire la biografia di un personaggio storico di oltre duemila anni fa colpito dalla Damnatio Memoriae è tutt’altro che semplice. L’autrice Cresci Marrone ricostruisce tutte le vicende principali della vita del triumviro in maniera chiara, senza rendere pesante la lettura.

L’utilizzo delle fonti primarie è fondamentale quando si tratta personaggi vissuti molto tempo fa, ed esse sono perfettamente supportate dalla bibliografia più recente che permettono di avere un quadro generale, più ampio e completo della vita di Marco Antonio.

Gabriele Artemisio